Verrà presentata la stagione de I CONCERTI DEL POLITECNICO per l'A.A. 2022/2023. Intervengono per l'occasione il Magnifico Rettore del Politecnico di Bari, il Prof. Francesco Cupertino, insieme al Presidente di ARCoPu, il maestro Pierfranco Semeraro. «Quattro anni di concerti e di musica ma anche quattro anni di progetti, seminari e conferenze dove sono stati declinati e approfonditi temi legati alla poesia, alla filosofia e all'arte in genere». La stagione, oltre a proporre musica e spettacolo dal vivo, in questi anni ha rivolto una specifica attenzione ai giovani. E' nostra intenzione continuare a lavorare in tal senso.
Insubstantiality è un’intricata combinazione di “racconti” sonori provenienti da vari luoghi d’Italia, frutto di un lascito importante, in termini di archiviazione sonora, delle attività di soundscaping operate da Francesco Giannico negli ultimi anni. Ma non c’è solo “l’inconsistenza” del filo conduttore delle fonti, c’è anche una più sottile forma di evanescenza esistenziale sempre presente all'interno delle tessiture ambient del progetto e che si stratificano all’interno del lavoro dando continuamente luce a nuovi nuclei primigeni sonori che evocano interrogativi e suggestioni interiori da sempre senza risposta.
Dolcissime Radici, viaggio musicale che raccoglie brani attraverso sette secoli di storia della musica, dal Trecento alla musica barocca per toccare la moderna canzone d’autore. Filo conduttore del progetto è il personale percorso di ricerca dell’artista pugliese Giovanna Carone intorno alla lingua italiana e alla sua evoluzione in relazione alla musica e alla poesia. La radice comune è la nostra lingua meravigliosa, il sapore della parola ricercata, i bassi ostinati, la morbidezza della melodia italiana, la poesia e le loro profonde e potenti connessioni con le radici più autentiche della nostra terra. Senza tempo, nel tempo. Ad accompagnare Giovanna Carone in questa avventura musicale sono Leo Gadaleta (arrangiamenti, violino acustico, chitarra classica) e Vince Abbracciante (fisarmonica), Dal punto di vista prettamente musicale il progetto si muove tra il jazz e la musica contemporanea con addentellati che rimandano alla musica del Seicento italiano e quella cameristica.
L'uso del suono per suscitare emozioni, riflettere l'umore ed enfatizzare azioni in spettacoli e balletti è iniziato nella preistoria. All'inizio, era tipico durante le pratiche religiose per la guarigione o per la ricreazione.
I termini sound design e sound designer sono stati iniziati ad essere usati nell'industria cinematografica nel 1969. Il significato originale del titolo di designer del suono era "sostanzialmente un individuo responsabile di tutti gli aspetti della traccia sonora di un film, dal dialogo e dalla registrazione degli effetti sonori al missaggio della traccia finale": il sound designer è dunque il regista del suono.
Ulteriore difficoltà presenta l'audio nei video giochi dove il suono raccoglie la sfida di un montaggio non lineare dei diversi contributi audio per un risultato dinamico ed adattivo al fine di costruire un'immersività sempre più reale. Queste competenze risultano necessarie per i metaversi del prossimo futuro.
Kottos (1971), di Iannis Xenakis, è scritto in stile “stocastico”e costruito dal compositore greco in totale aderenza al computo probabilistico-matematico. Portando agli estremi il virtuosismo strumentale, Xenakis mette in scena la mitologica lotta tra titani, producendo un capolavoro in antitesi con la procedura deterministico-causale della musica colta occidentale. Le Suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach sono tra i più alti esempi di costruzione polifonica per strumento solo e con la Seconda Suite il compositore tedesco compie un capolavoro mai neanche pensato prima: far risuonare uno strumento monodico come fosse polifonico, nobilitandolo e, da quel momento in poi, aprendo la strada per il grande repertorio solistico successivo. La Sonata (1958) per violoncello solo di George Crumb, pur esplicitamente scritta in stile post-weberniano, presenta suoni e colori del tutto nuovi e tipici del mondo statunitense che a tratti ci ricordano Copland, Gershwin o Bernstein.
L' armonia tra suono, percezione estetica e natura deriva dalla capacità di ispirare e al tempo stesso integrarsi nel contesto natura-uomo. Raggiungere questo equilibrio, significa porsi in ascolto e in dialogo con la natura stessa, con lo spazio e la costruzione ad opera della mano dell'uomo. Harmonia Mundi celebra attraverso la musica le strutture immortali della natura e della bellezza del tempo sfuggente attraverso un repertorio che spazia dalla polifonia del 900 e contemporanea internazionale con particolare attenzione a quella italiana.
Lo studio della polifonia ha insegnato ai compositori che la giusta relazione tra gli estremi è il presupposto indispensabile per tessere un efficace processo armonico. Rincorrere l’idea di una esistenza dove il fare e l’avere lasciano sempre meno spazio alla comprensione di ciò che anima la vita stessa ha compromesso, e in alcuni casi cancellato, le relazioni tra i linguaggi, il loro rispecchiarsi e confermarsi a vicenda. Gli studi di fisica applicati al monocordo di Pitagora occupavano ben 18 capitoli in apertura del trattato di armonia che Francesco Antonio Calegari, frate minore francescano, scrisse alla fine del XVII secolo affermando teorie molto vicine a quelle del suo contemporaneo Rameau. Ogni passaggio musicale del quale veniva percepito l’efficacia andava confermato in termini rigorosamente scientifici. La mia fortuna è stata la reazione dei pomodori, del vino e vari altri organismi, che hanno testimoniato alla mia modesta condizione di umano la divina fondatezza dell’intuizione avanzata da Keplero percorrendo sentieri sbirciati da Boezio e chissà quanti altri prima di lui. Una verità che affiora sempre nell’attesa di un supporto epistemologico.