Il Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo si trova a Brindisi, in piazza Duomo.Il museo prende il nome dall'omonimo archeologo e glottologo illustre (1875 - 1952). Dispone di numerosi e ampi locali nei quali conserva vasi attici di notevole interesse e i famosi Bronzi di Punta del Serrone.
La prima sede del Museo Civico fu a metà Ottocento la chiesa di San Giovanni al Sepolcro per iniziativa del canonico Giovanni Tarantini: divenuta presto inadeguata, si decise ad opera dell'Amministrazione Provinciale di recuperare gli spazi lasciati dal vecchio ospedale adiacente al duomo per destinarli a sede del Museo (ma anche della Biblioteca provinciale e del Provveditorato).Brindisi, staccatasi dal territorio della provincia madre, Lecce, nel 1927, «sentì presto (...) il bisogno della doverosa tutela del suo patrimonio archeologico con la necessità della formazione, tra l'altro di una pubblica raccolta» che potesse recuperare materiali esistenti in raccolte private o quelli frutto di scavi occasionali. «La delibera del 23 marzo 1956 dell'Amministrazione provinciale» unitamente ai fondi stanziati hanno pertanto permesso di porre le basi per realizzare l'obiettivo. già per altro votato al IV Congresso della Società di Storia Patria tenutosi a Brindisi nell'anno 1954 cui si è aggiunta la collaborazione degli archeologi Ciro Drago, Pietro Romanelli, Massimo Pallottino, Attilio Degrassi. Nel corso dei lavori, furono effettuati interessanti ritrovamenti nel sottosuolo. Il nuovo museo fu aperto al pubblico nel 1958 e vi confluirono, oltre alla collezione civica, le numerose antichità che affioravano nel corso degli interventi edilizi nel centro storico e nei paesi della Provincia. Nel 1992 si è arricchito dei ritrovamenti subacquei di Punta del Serrone, consistenti in belle statue bronzee in frammenti. Nel frattempo, resisi liberi gli spazi già destinati ad uffici, il Museo ha potuto trovare nuove sale e spazi per esposizioni.
Il cosiddetto portico dei cavalieri Templari, completato con un tratto d'imitazione moderna (1954), funge da ingresso al Museo. Sotto il portico trovano posto una serie di ceppi d'ancora in bronzo, sculture, stele onorarie municipali, sarcofagi ed elementi architettonici dei quali è nota la provenienza, ma non il contesto. Di grande interesse sono alcuni resti medievali, tra cui un interessante capitello di fattura altomedievale con figure danzanti, forse trasformato in vera da pozzo (IX - XI secolo); capitelli e semicapitelli figurati provenienti dalla distrutta chiesa di Sant'Andrea dell'Isola (XI secolo) e dal Duomo (XII secolo); frammenti di archivolti da chiese medievale della città; inoltre, nel portichetto medievale, un sarcofago bizantino con croci greche. Al di là del portico si apre un cortiletto, nel quale sono esposte are marmoree, iscrizioni funerarie ed elementi architettonici.