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Il Glauco Ulivo, una nuova composizione commissionata all'interno del progetto

Palmo Liuzzi e Alessando Ciracì i compositori individuati

Palmo Liuzzi

E’ compositore e direttore di coro di Crispiano in provincia di Taranto. Le sue composizioni, spesso premiate in concorso, sono state pubblicate, incise ed eseguite in importanti stagioni concertistiche in Italia, Francia, Irlanda, Austria e Spagna. Il suo Stabat Mater è stato brano d’obbligo del LXIV Concorso Polifonico Internazionale Guido d’Arezzo nel 2016. Direttore del Coro Harmonici Concentus, da lui fondato nel 1997, dal 2013 riveste la carica di Commissario Artistico di ARCoPu. Svolge attività didattica e concertistica ed è docente di ruolo nella Scuola Secondaria di I grado. E’ compositore e direttore di coro di Crispiano in provincia di Taranto. Le sue composizioni, spesso premiate in concorso, sono state pubblicate, incise ed eseguite in importanti stagioni concertistiche in Italia, Francia, Irlanda, Austria e Spagna. Il suo Stabat Mater è stato brano d’obbligo del LXIV Concorso Polifonico Internazionale Guido d’Arezzo nel 2016. Direttore del Coro Harmonici Concentus, da lui fondato nel 1997, dal 2013 riveste la carica di Commissario Artistico di ARCoPu. Svolge attività didattica e concertistica ed è docente di ruolo nella Scuola Secondaria di I grado.

Alessandro Ciracì
Intraprende gli studi di clarinetto presso il Liceo Musicale G. Durano di Brindisi. In qualità di clarinettista partecipa a numerosi concorsi nazionali sia come solista, sia in formazioni da camera e orchestrali, raggiungendo ottimi risultati: spiccano molti primi premi tra cui il Premio Teatro San Carlo al Teatro San Carlo di Napoli. Ha conseguito il diploma accademico di I livello di Composizione presso il Conservatorio di Musica di Stato Niccolò Piccinni di Bari sotto la guida del maestro Massimo Gianfreda. Come compositore è stato premiato in diversi concorsi tra cui il 1° premio al 19° Concorso Musicale Nazionale “P. Mandanici” città di Barcellona P. G. (Me).


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Il glauco ulivo

Questa composizione corale nasce nell’ambito di Ponti sonori, un interessante ed originale percorso di formazione ideato, progettato e realizzato da ARCoPu con il sostegno della Regione Puglia Assessorato al Welfare.

Ponti Sonori nasce con la precisa volontà di creare ponti intergenerazionali e relazioni tra coristi di età diverse, tra maestri del coro appartenenti a generazioni differenti e infine tra compositori nati in epoche diverse, appunto Palmo Liuzzi classe 1972 e Alessandro Ciracì nato nel 1995. E lo scambio tra generazioni, che consiste spesso nella trasmissione dei più importanti valori sociali, civili e di bellezza, non è solo il filo conduttore che va a collegare i compositori, i maestri del coro e le compagini corali impegnate nello studio e nell’esecuzione, ma è la vera e propria caratteristica identificativa del brano, che trova la sua natura profonda in uno degli elementi che con maggior efficacia rappresentano la Puglia: l’albero dell’ulivo. Si tratta di un aspetto dalla forte valenza simbolica visibile anche nella scrittura compositiva che, parzialmente tradizionale e basata per lo più sull’uso di minime e semiminime, cerca di tratteggiare la figura di una pianta di ulivo pugliese, solenne e monolitica, ma con radici profonde e tronco robusto. Va subito ricordato che l’importanza di questa pianta non è legata ad attualità che fanno parte della cronaca giornalistica, ma risale a tempi remoti; l’importanza e la considerazione di questo albero derivano, anch’esse come in un lunghissimo ponte intergenerazionale, dall’antichità splendente che riaffiora dai testi di grandi autori greci e latini come Sofocle, Tucidide, Orazio e Virgilio, per citare solo quelli scelti in questa occasione, dei cui versi è stata effettuata una collazione che ha portato al testo di questo brano, tradotto ed adattato da Palmo Liuzzi. 

Quindi Il glauco ulivo ama affondare, è proprio il caso di dirlo, le sue radici in una storia ed in una identità ricche e forti, consolidate dal trascorrere di secoli di storia dei quali questo albero è, in ogni angolo della Puglia, testimone silenzioso, ma anche fedele e fecondo: proprio come un simbolo della pace, quella condizione quasi utopistica che diviene l’elemento ultimo grazie al quale il ponte intergenerazionale si sostanzia non solamente attraverso lo scambio tra i vari artisti, ma anche attraverso quella pace che le generazioni passate augurano alle generazioni future. 

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